La dieta del gruppo sanguigno

La dieta del gruppo sanguigno

La dieta del gruppo sanguigno fa bene alla salute?

Il collegamento tra gruppo sanguigno ABO e dieta, è stato proposto per la prima volta da PJ D’Adamo nel suo libro ” Eat Right For Your Type ” pubblicato nel 1996, con oltre 7 milioni di copie vendute in oltre 60 lingue. D’Adamo afferma che il gruppo sanguigno ABO rivela le abitudini alimentari dei nostri antenati e, l’aderenza a una dieta specifica per il proprio gruppo sanguigno, può migliorare la salute e diminuire il rischio di malattie croniche come le malattie cardiovascolari.

La dieta del gruppo sanguigno è conosciuta anche come emodieta ed è ritagliata su misura per ciascuno dei gruppi sanguigni. Le basi di questa dieta sono le seguenti:

  1. il gruppo O è considerato il gruppo sanguigno degli antenati, quindi la loro dieta ottimale prevede un alto contenuto di proteine ​​animali tipiche dell’era dei cacciatori-raccoglitori e l’eliminazione dei prodotti a base di cereali.
  2. il gruppo A dovrebbe vivere meglio con una dieta vegetariana ad elevato consumo di cereali, frutta e verdura, poiché si credeva che questo gruppo sanguigno si fosse evoluto quando gli umani si stabilirono nelle società agricole.
  3. il gruppo B trae beneficio dal consumo di latticini e un’assunzione moderata di altri gruppi di alimenti perché si credeva che questo gruppo sanguigno provenisse da tribù nomadi.
  4. il gruppo AB dovrebbe evitare invece il burro e consumare uova e pesce come principale fonte di proteine ​​animali.

Secondo la teoria alla base di tale dieta, per ciascun gruppo sanguigno gli alimenti sono distinti in benefici, neutri e nocivi. Lo stesso alimento, secondo tale impostazione, potrebbe essere salutare per il gruppo sanguigno A ma dannoso per la salute del gruppo B. Gli alimenti considerati nocivi, sono da evitare o quantomeno da ridurre, perché accusati di poter provocare danni all’organismo, determinando l’inizio di patologie anche serie. Inoltre, ipotizza che una dieta contenente gli alimenti consigliati possa addirittura guarire alcune malattie che, apparentemente, non c’entrano nulla con l’alimentazione.

Questa idea di dieta parte dal presupposto che esista una stretta correlazione tra gruppo sanguigno, cibo e sistema immunitario, sostenendo che i gruppi sanguigni siano nati in seguito all’evoluzione umana dovuta al cambiamento dello stile di vita e dell’alimentazione. Tutto ciò, non ha alcuna base scientifica, e nessuno studio condotto a favore della emodieta ha dato risultati che ne dimostrino l’efficacia. La ricerca ha dimostrato che non esiste alcun collegamento tra i diversi regimi alimentari e i gruppi sanguigni a cui appartengono le persone. Peraltro, i gruppi sanguigni costituiscono solo 4 dei circa 20 fattori presenti nel sangue che distinguono la popolazione.

Uno studio americano ha distribuito casualmente le diete del gruppo sanguigno, senza tener conto del reale profilo ABO dei soggetti ed ha mostrato comunque un effetto positivo del regime alimentare sugli indicatori di salute. Questo perchè le diete del gruppo sanguigno possono essere di per sé anche sane.

I risultati dello studio indicano che:

  1. l’aderenza alla dieta di tipo O è simile alle diete a basso contenuto di carboidrati e questo tipo di dieta è associata a bassi livelli di trigliceridi, come precedentemente osservato per altre diete a basso contenuto di carboidrati. La riduzione dei trigliceridi può essere causata da una diminuzione della produzione da parte del fegato e / o da un aumento dell’assorbimento cellulare dei trigliceridi in risposta a un basso apporto di carboidrati
  2. L’aderenza alla dieta di tipo A ha un profilo favorevole per il rischio cardiometabolico ma questo non è sorprendente considerando l’enfasi di questa dieta sull’elevato consumo di frutta e verdura e il basso consumo di prodotti a base di carne. E’ un modello di dieta simile alle raccomandazioni dietetiche per la riduzione del rischio di malattie cardiovascolari.
  3. L’aderenza alla dieta di tipo AB è stata associata a livelli favorevoli di diversi fattori di rischio, nonostante la sua raccomandazione per alcuni latticini e prodotti a base di carne. Tali benefici possono essere attribuiti ad alcuni alimenti sani in essa presente e al consiglio di evitare burro in favore di uova e pesce come fonte di proteine ​​animali.
  4. L’aderenza invece alla dieta di tipo B, che ha meno restrizioni su molti prodotti animali, non ha mostrato variazioni significative sui livelli di colesterolo e nessun profilo favorevole dal punto di vista cardiometabolico.

In conclusione si può affermare che una sana e corretta alimentazione, controllata nelle quantità, variata e priva di eccessi, ha un effetto benefico e riduce il rischio di malattie cardiovascolari, indipendentemente dal gruppo sanguigno di appartenenza. Il gruppo sanguigno ABO è stato ampiamente studiato per la sua associazione con una varietà di malattie, inclusa la malattia cardiometabolica e non esistono prove a sostegno dei benefici per la salute proposti dalle diete del “gruppo sanguigno”.

Una sana alimentazione fa bene alla salute ma i gruppi sanguigni non c’entrano nulla.

Se vi è capitato di seguire questo tipo di dieta e vi siete trovati bene, è perchè questa dieta riflette comunque abitudini alimentari sane. Avete  cominciato a mangiare diversamente, ad acquisire buoni comportamenti alimentari, a mangiare più sano e con porzioni ridotte evitando gli eccessi e togliendo gli alimenti troppo industrializzati. I benefici che avete ottenuto sono legati alla variazione della vostra alimentazione e non al gruppo sanguigno associato. Il consiglio pertanto resta sempre quello di un’alimentazione varia ed equilibrata, ricca di alimenti di origine vegetale e con poche proteine e grassi di origine animale.

 

Fonte:
https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0084749
https://www.issalute.it/index.php/falsi-miti-e-bufale/alimentazione/la-dieta-del-gruppo-sanguigno-fa-bene-alla-salute


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