Percorso PsicoNutrizionale

Il percorso nutrizionale associato alla psicoterapia prevede la collaborazione della nutrizionista con la psicologa e, quando necessario, anche di altri professionisti. Un approccio multidisciplinare finalizzato al miglioramento dello stato fisico, psichico e sociale dell’individuo affinché acquisisca un sano stile di vita che sia duraturo nel tempo.

Cosa fa la nutrizionista

Imposta un piano alimentare concordato e accettato dal paziente, senza privazioni, costrizioni e divieti assoluti, adatto al fabbisogno nutrizionale del soggetto e che tenga conto della presenza di eventuali patologie, in precedenza diagnosticate dal proprio medico. Si lavora modificando gradualmente il comportamento alimentare, acquisendo nuove abitudini e nuove condotte.

Il percorso prevede un’educazione alimentare e un corretto approccio verso il cibo, insegnando ad alimentarsi in modo equilibrato e allontanando l’idea della riduzione del peso corporeo come unico obbiettivo da raggiungere.

Cosa fa la psicoterapeuta

Sostegno psicologico durante il percorso. Lavora sulla motivazione, sugli ostacoli che non consentono di raggiungere e mantenere l’obiettivo prefissato, sull’autostima e sull’immagine corporea, sulla fame emotiva e sulla tendenza alla depressione, ansia, irritabilità, isolamento o evitamento di situazioni sociali, sull’accettazione di cambiamenti importanti riguardo la propria fisicità, ma anche sull’accettazione dei propri limiti. Esplora le relazioni tra pensieri, sentimenti e credenze inconsce sulla nutrizione e il loro impatto sul comportamento alimentare. Aiuta il soggetto a gestire le emozioni negative e a valorizzarsi come persona unica e autentica. Stabilisce un rapporto più sano e benefico con la propria alimentazione.

A chi è rivolto il percorso psiconutrizionale

A chi è sempre a dieta

A chi cambia approccio continuamente senza riuscire a terminare il percorso nutrizionale. A chi si sente sbagliato e pensa che dovrà stare a dieta per tutta la vita, che non si libererà mai dai chili in eccesso e dalla restrizione calorica.

A chi soffre di una dipendenza da cibo

Formaggi, bevande, zuccheri semplici, dolci e caffeina; una alterazione del comportamento che da semplice abitudine diventa una ricerca esagerata del piacere attraverso mezzi o sostanze o comportamenti che sfociano nella condizione patologica con la conseguente perdita di controllo.

A chi soffre di Disturbi del Comportamento Alimentare

Anoressia, bulimia, obesità, disturbo da alimentazione incontrollata, etc. Trattamento multidisciplinare finalizzato alla risoluzione della problematica, evitando il trattamento ad un livello sanitario superiore

A chi soffre di patologie croniche e/o invalidanti

Celiachia, morbo di Crohn, psoriasi, sclerosi multipla, fibromialgia, etc., in cui si raccomanda un’adeguata alimentazione e un sostegno psicologico che aiuti ad affrontare e accattare la malattia.

Agli sportivi

Nonostante la corretta alimentazione e il giusto allenamento, c’è il rischio di sviluppare una percezione distorta dei requisiti fisici e funzionali richiesti dallo sport perché insoddisfatti del proprio corpo e del proprio peso. Diventa quindi probabile che un atleta possa andare incontro a depressione e altri disturbi emotivi.

Alle donne in gravidanza o in allattamento

La donna attraversa un periodo particolare di trasformazione sia fisica che psicologica. L’importanza di mangiare e seguire una dieta adeguata è di fondamentale importanza per lo sviluppo e crescita del bambino e per il benessere fisiologico della madre. Il sostegno psicologico nella relazione madre/figlio e nelle diverse fasi dello sviluppo psicologico, fisiologico e sociale del periodo bambino-adolescente, evita l’instaurarsi di sintomi depressivi

A bambini e adolescenti

Non sempre sono disposti a mangiare tutti gli alimenti che invece devono essere assunti fin da piccoli. Una corretta alimentazione è uno strumento utile nella prevenzione di malattie metaboliche e cardiovascolari, tumori ed obesità infantile. Vengono stabiliti aspetti legati alle caratterizzazioni psicologiche e sociali, nonché all’evoluzione della personalità di questi pazienti e del loro ambiente familiare.

A consumatori vittime del marketing alimentare

Confusione totale in merito ai cibi spazzatura e ai cibi più salutari. Le industrie e le aziende sfruttano la consapevolezza dei consumatori sui legami tra cibo e salute, generando dei messaggi ingannevoli per commercializzare i loro prodotti, compresi quelli che hanno scarso valore nutrizionale.

Finalità del percorso psiconutrizionale

  • Spostare il concetto di dieta intesa come restrizione e rinuncia su un concetto diverso basato sulle sane abitudini alimentari che comprendono anche il gusto, il piacere della tavola e la convivialità. Liberarsi dall’insoddisfazione corporea migliorando l’autostima e lavorando sulle idee e sui valori attraverso i quali le persone si percepiscono, si valutano e organizzano la propria esistenza. Fornire tutte le informazioni nutrizionali, psicologiche, culturali e sociali che possano servire da contrasto all’idea di controllo e perfezione che caratterizza un disturbo alimentare.

  • Instaurare un nuovo stile di vita che sia duraturo nel tempo, una volta raggiunto un peso ragionevole. Apprezzare il proprio peso naturale e valorizzare l’unicità dell’essere persona e della bellezza autentica che non sono determinate da un numero sulla bilancia ma dall’accettazione di sé inteso come unità psichica, fisica, emozionale ed intellettuale che ha bisogno del giusto nutrimento di cibo, attività fisica ed esperienze sociali e culturali

  • Imparare a gestire la fame emotiva senza assumere il cibo quando non è necessario. Trovare la giusta motivazione per portare a termine il percorso iniziato. Gestire le ricadute in considerazione del fatto che fanno parte di qualsiasi percorso terapeutico

  • Lavorare sulle emozioni negative legate a problematiche relazionali, psicologiche e fisiologiche. Imparare a gestire una malattia cronica, evitare di andare incontro ad uno stato di malnutrizione e di depressione. Liberarsi dalle dipendenze

  • Migliorare significativamente il processo decisionale dei consumatori, gestire i messaggi proposti delle pubblicità fuorvianti; imparare la lettura dell’etichetta dei prodotti per limitare l’impatto dei messaggi pubblicitari ingannevoli.  Avere una capacità critica verso i mass media, riducendo la credibilità e l’influenza persuasiva

Com'è strutturato il percorso psiconutrizionale

Consulenza psico-nutrizionale

  • Il paziente fornirà una prima descrizione del problema e si valuterà il percorso più adatto dopo una prima attenta valutazione. La consulenza potrà essere effettuata con il singolo professionista oppure con la nutrizionista in presenza della psicologa.

Prima visita psico-nutrizionale

  • Anamnesi alimentare e patologica con la nutrizionista, anche in presenza della psicologa.
  • Visita con la nutrizionista per la valutazione dello stato nutrizionale.
  • Colloquio con la psicologa sui contenuti emersi durante l’anamnesi alimentare e patologica.
  • Valutazione di un primo approccio terapeutico adeguato e in accordo con il paziente.

Visite periodiche psico-nutrizionali

  • Le visite di controllo nutrizionali e le sedute con la psicologa, si possono effettuare il medesimo giorno, in 2 momenti separati oppure in 2 giorni diversi.

Collaborazioni Professionali del Percorso Psiconutrizionale

Calitri e Aquilonia
Dott.ssa Sara Farese, Psicologa e psicoterapeuta

 

Rimini e Tavullia
Dott.ssa Sonia Balzani, Psicologa e psicoterapeuta

Presso la sede di Rimini, al Centro Therapy, il percorso terapeutico si avvale di un team multidisciplinare allargato che include anche altri professionisti: psichiatra, medico omeopata, fisioterapista-osteopata, logopedista, operatrice Shatsu e Do-In e le attività di training autogeno.